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Fagus sylvatica

Famiglia: Fagaceae Nome volgare: faggio

Descrizione della pianta

habitat: Il faggio forma ampi boschi nelle aree a clima temperato-fresco con carattere oceanico, su suoli profondi, freschi, ben areati e drenanti. Predilige posizioni soleggiate o a mezz’ombra e climi senza forti escursioni termiche. Non tollera inverni troppo rigidi con gelate frequenti e intense e teme periodi di aridità. Nelle Alpi occupa in maniera ottimale la fascia fra 600-1300 m, negli Appennini la fascia fra 1000-1700 m. Inoltre, il faggio è coltivato in numerose varietà ornamentali nei parchi e giardini.
forma vegetativa: albero alto fino a 40 m, a tronco diritto, con rami grossi e nodosi che formano una chioma conico-globosa. La corteccia è liscia, sottile, di colore grigio.
foglie: semplici, alterne, brevemente pedunculate, lunghe circa 5-10 cm , di color verde-scuro e lucide nella pagina superiore, lamina ovale-ellittica con punta ottusa e margine interno, leggermente sinuoso e finemente cigliato. In autunno le foglie assumono una caratteristica colorazione da bruno a giallo ramato.
fiori: sono disposti in infiorescenze unisessuali, quelle maschili sono riuniti in amenti rotondeggianti, con molti fiori, lungamente peduncolate e pendenti, quelle femminili sono erette, formate da piccoli gruppi di fiori (2-3) posti in posizione terminale e avvolte da brattee che evolveranno nella cupola.
periodo di fioritura: aprile-maggio
frutti: sono costituiti da noci legnose, dette faggiole, lunghe 1-2 cm e di forma ovoidale-triangolare,  sono racchiuse nell’involucro dell’infiorescenza che a maturità è lignificato (cupola) e si apre in 4 valve.

Descrizione del polline

forma: polline sferoidale.
dimensioni: asse polare 44,6 (41-47) µm, diametro equatoriale 47,8 (45-52) µm.
aperture: granulo tricolporato con pori ben definiti (ai bordi si osservano a volte residui dell’esina), grandi all’incirca 9-11 µm, al centro di solchi corti, stretti, ad apice acuto.
parete: esina sottile, scabrato-rugulata, leggermente ispessita intorno ai pori. Anche l’intina è sottile e risulta sporgente in corrispondenza dei pori.
note: citoplasma granuloso.
allergenicità: da bassa a moderata, possibili reazioni crociate con altri generi della famiglia delle Fagaceae (Quercus, Castanea), non da escludere inoltre reazioni crociate con rappresentanti delle Betulaceae (Betula, Alnus) e delle Coylaceae (Corylus, Carpinus, Ostrya).

Calendario pollinico del faggio

Di seguito sono riportati i calendari pollinici del faggio di varie stazioni di monitoraggio dislocate sul territorio nazionale. Per ogni stazione è indicato il periodo degli anni di rilevamento sui quali si basa l’elaborazione del calendario. In genere i pollini del faggio caratterizzano lo spettro pollinico nell’aria nel periodo aprile-maggio.
La dimensione elevata dei pollini di faggio sfavorisce il loro trasporto in aria. Questo spiega perché nei campioni d’aria le concentrazioni polliniche in genere raggiungono valori contenuti.